• Fisio

Scarpe da running

L’estate è fatta per stare all’aria aperta, respirare, osservare, camminare e, per chi se la sente, correre. La corsa porta con sé tante curiosità. Questa volta riportiamo un interessante articolo su quali e quante scarpe utilizzare negli allenamenti e nelle gare.

 

L’uso parallelo di scarpe da running differenti riduce il rischio di infortuni associati alla corsa?

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La corsa è caratterizzata dalla ripetizione di movimenti quasi identici, di conseguenza la maggior parte degli infortuni associati alla corsa sono micro-traumi cumulativi a livello di muscoli, tendini e ossa che possono essere classificati come disturbi da overuse.
Alcuni studi hanno mostrato come le caratteristiche delle scarpe influenzino le forze esterne ripetitive applicate al sistema muscoloscheletrico.
L’obiettivo principale di questo studio prospettico era individuare una relazione tra l’uso parallelo di differenti scarpe da running e l’incidenza degli infortuni associati alla corsa; obiettivo secondario invece valutare l’eventuale effetto protettivo di altri sport.
Sono stati inclusi nello studio 264 runner amatoriali, di cui 116 utilizzavano un unico paio di scarpe e 148 ne usavano almeno due (marca, modello o versione differenti); nel complesso 87 runner (33%) riferivano uno o più infortuni associato alla corsa nel periodo di follow-up (5 mesi).
L’analisi dei risultati dimostrava che l’utilizzo parallelo di differenti scarpe da running rappresenta un fattore protettivo. Infatti, durante il periodo di osservazione, i runner che utilizzavano differenti paia di scarpe mostravano un rischio di infortunio più basso del 39% rispetto ai runner che utilizzavano un unico paio di scarpe.
E’ possibile ipotizzare che l’associazione tra l’utilizzo di scarpe multiple e il rischio più basso di infortunio derivi da un’alternanza delle forze esterne applicate al corpo. Un infortunio precedente rappresenta un importante fattore di rischio. Anche le caratteristiche dell’allenamento hanno un impatto sull’incidenza di infortuni associati alla corsa. Infatti, una maggiore distanza media delle sessioni di allenamento e il carico settimanale di allenamento concomitante in altri sport rappresentano fattori protettivi significativi.

Come per l’utilizzo parallelo di differenti scarpe, anche la partecipazione in altre attività sportive potrebbe avere un effetto protettivo per gli infortuni associati alla corsa per il variare dei carichi interni ed esterni applicati al sistema muscoloscheletrico.

I risultati di questo studio sono interessanti per migliorare le strategie di prevenzione degli infortuni associati alla corsa, ma devono essere confermati da studi controllati e randomizzati, con un numero maggiore di runner inclusi e un periodo maggiore di follow-up.


Samuele Passigli – Fisioterapista, MSc, OMPT

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