LA MEDICINA NON CONVENZIONALE
Spesso sentiamo parlare di medicina non convenzionale, definita anche come alternativa o complementare, e ci chiediamo se sia meglio questa rispetto alla medicina tradizionale, cioè la medicina scientifica, occidentale.
E in effetti non sempre è facile, specie per patologie minori, scegliere la cura migliore tra farmaci, vaccini, presidi specialistici, interventi chirurgici da una parte e omeopatia, agopuntura, osteopatia, fitoterapia dall'altra.
Come sempre il giusto sta nel mezzo: è bene non decidere sui pregiudizi ma nemmeno fidarsi ciecamente; la prassi corretta o almeno il buon senso suggeriscono di basarsi sulla triade competenza-esperienza-evidenza.
In altre parole, prima di andare da un operatore sanitario che pratica trattamenti alternativi, è bene accertarsi che abbia: la competenza per farlo, cioè un corso di studi e un titolo professionale adeguato; l'esperienza, derivante da un curriculum di lavoro e di ricerca sufficiente; l'evidenza di dati che comprovino, concretamente e in modo statisticamente significativo, i risultati delle sue cure.
Qui proponiamo un simpatico e utile decalogo per chi, nel corso di una malattia o di un qualsiasi problema di salute, sta pensando alla possibilità di curarsi con la medicina non convenzionale.
DECALOGO DEL PAZIENTE CHE SI ACCOSTA ALLA MEDICINA NON CONVENZIONALE
1) Quando abbiamo bisogno di una diagnosi accertiamoci che la persona cui ci siamo rivolti sia un laureato in Medicina e Chirurgia; in questo caso nello studio deve essere esposto il certificato di laurea e di eventuali specializzazioni.
2) Per le terapie fisiche, ad applicazione esterna, ci si può rivolgere anche ai terapisti della riabilitazione su indicazione di un medico; anche loro devono esporre il titolo.
3) Quando ci rivolgiamo ad un medico che pratica una tecnica complementare accertiamoci che abbia frequentato una scuola e che abbia conseguito il relativo diploma che deve essere esposto.
4) Preferire il medico con più esperienza e che pratica la medicina complementare da più tempo.
5) Anche se il medico pratica una medicina alternativa, chiedere una diagnosi effettuata secondo la medicina scientifica e poi eventualmente la diagnosi effettuata secondo la medicina cinese, l'omeopatia, l'osteopatia o altre.
6) Chiedere al medico di informarci sulle percentuali statistiche di miglioramento della nostra malattia secondo la letteratura scientifica o secondo la sua precedente esperienza.
7) Diffidare di un medico che mostra avversione e livore verso la Medicina Scientifica e che disprezza i progressi della conoscenza e diffidare anche del medico che disprezza i colleghi che non hanno sulla medicina alternativa o complementare la sua medesima opinione.
8) Avere fiducia nel medico che appare equilibrato e che pur apprezzando la Medicina scientifica sia convinto che le tecniche complementari arricchiscono il bagaglio terapeutico di un medico, ma non possono in nessun modo sostituire del tutto la Medicina Scientifica.
9) Diffidare del medico se intuiamo o ci rendiamo conto o ci rende manifesto che il suo interesse verso di noi è solamente di tipo economico e commerciale piuttosto che professionale.
10) L’onorario del medico va pagato anche se non otteniamo un esito positivo; i nostri soldi pagano la sua professionalità e il tempo che ci dedica, senza la certezza del risultato. Chi promette facili e sicure guarigioni si chiama ciarlatano; chi espone diagnosi e prognosi sulla base di dati statistici e probabilistici è persona seria e affidabile.