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RISONANZA MAGNETICA A PICCOLE ARTICOLAZIONI

Il servizio di Diagnostica Risonanza Magnetica a piccole articolazioni è un’opportunità diagnostica avanzata offerta dai centri medici e strutture specializzate. La risonanza magnetica (RM) è una tecnica non invasiva che utilizza campi magnetici e onde radio per produrre immagini dettagliate delle strutture interne del corpo.

Questa specifica forma di RM è mirata alle piccole articolazioni, come quelle delle mani, dei polsi, dei piedi e delle caviglie. È particolarmente utile nella valutazione di condizioni come l’artrite, le lesioni articolari, le infiammazioni, le patologie dei tessuti molli e le malattie degenerative che possono interessare queste articolazioni.

I principali vantaggi della Diagnostica Risonanza Magnetica a piccole articolazioni includono:

  1. Precisione delle immagini: La RM fornisce immagini altamente dettagliate delle strutture articolari, consentendo ai medici di visualizzare con precisione eventuali danni o anomalie.

  2. Non invasiva: A differenza di alcuni altri metodi diagnostici, la RM non richiede procedure invasive o interventi chirurgici.

  3. Sicurezza: La RM utilizza campi magnetici e onde radio, non impiegando radiazioni ionizzanti, il che la rende sicura per molti pazienti.

  4. Identificazione precoce delle patologie: La diagnosi precoce può aiutare a prevenire il progredire delle malattie articolari e migliorare i risultati del trattamento.

  5. Guida alla pianificazione del trattamento: La RM consente ai medici di ottenere informazioni dettagliate sull’entità del danno articolare, aiutandoli a pianificare il trattamento più adeguato.

Durante l’esame, il paziente verrà posizionato all’interno di una macchina a risonanza magnetica e dovrà rimanere immobile per ottenere immagini chiare. L’intero processo è generalmente indolore e sicuro, tuttavia, è fondamentale comunicare eventuali allergie o condizioni mediche preesistenti al personale medico.

In conclusione, il servizio di Diagnostica Risonanza Magnetica a piccole articolazioni è una risorsa preziosa per la diagnosi accurata e la gestione delle patologie articolari nelle aree più piccole del corpo. È una soluzione efficace per individuare precocemente le problematiche articolari e aiutare i pazienti a intraprendere il percorso di cura più appropriato per migliorare la loro salute e qualità di vita.

ECOGRAFIA MUSCOLO SCHELETRICA

L’ecografia muscolo scheletrica effettuata con l’impiego di sonde di ultima generazione ad alta frequenza permette una valutazione accurata e pressoché ottimale delle strutture muscolari, tendinee e mio-tendinee (ovvero quella parte del muscolo più vicina al tendine). L’esame ecografico permette di distinguere le diverse componenti anatomiche. In particolare, attraverso l’ ecografia muscolo-scheletrica risulta piuttosto immediata la valutazione delle conseguenze di traumi recenti e non (ad es. rotture muscolari, ematomi, contratture, distrazioni, ernie muscolari ) e lo studio di alterazioni infiammatorie e/o traumatiche dei tendini (as es.: tendine del bicipite e del quadricipite femorali, tendine d’Achille, ecc.).

Non è prevista preparazione specifica per effettuare un’ecografia muscolare, ma il paziente deve portare tutti gli esami e la documentazione precedenti (ecografie, radiografie, visite specialistiche, altro) utili per la valutazione del caso in esame anche in termini di evoluzione nel tempo. Per permettere una valutazione ecografica esaustiva, è inoltre di fondamentale importanza  che sia chiaro ed indicato al Medico Ecografista il cosiddetto “Quesito Clinico”. Con tale termine si indica la diagnosi già accertata o sospettata, oppure il sintomo prevalente identificati dal Medico Curante del Paziente o dallo specialista che richiede l’effettuazione dell’esame ecografico.

ECOGRAFIA DI APPARATO E D’ORGANO

L’ecografia di un apparato o di un organo mira a indagare un distretto corporeo. Quelli più comunemente esaminati sono la tiroide, i reni, il fegato, il pancreas, la milza, la vescica, la prostata (nell’uomo), l’utero e il seno (nella donna).

ECOGRAFIA ADDOMINALE

L’ecografia dell’addome può indagare gli organi dell’addome superiore (fegato, reni, pancreas, milza,  e l’aorta) o quelli dell’addome inferiore (ureteri e pelvi maschile: vescica e prostata, oppure pelvi femminile: vescica-utero-ovaie). La cosiddetta ecografia dell’addome completo raggruppa in un unico esame sia il segmento superiore che quello inferiore dell’addome.

Nella maggior parte dei casi, il “quesito clinico” a cui l’ ecografia dell’addome si trova a rispondere è legato a “dolori addominali” riferiti dal paziente o al sospetto di una colica renale e/o epatica”. In altri casi, l’indagine può riguardare l’identificazione dello stadio in cui si trovano malattie oncologiche (per valutare un eventuale intervento) o sistemiche (verificare l’interessamento degli organi principali da parte di sarcoidosi, LES, insufficienza renale o epatica, ecc.). I vasi arteriosi dell’addome, possono essere esaminati, durante l’ecografia, con l’ausilio dell’ecocolordoppler. In questo caso la ricerca dell’ecografista è volta a determinare il decorso, il calibro e le eventuali patologie ad essi connesse.

Per l’ecografia dell’addome superiore bisogna osservare un digiuno da 6 a 8 ore prima dell’esame, con un ultimo pasto povero di grassi; in caso di stipsi, nei 2 giorni precedenti l’esame assumere 1 o 2 compresse di carbone vegetale dopo i pasti principali.

Per l’ecografia dell’addome inferiore bisogna presentarsi all’esame con la vescica piena, cercando di non urinare per qualche ora e di bere almeno 1 litro di acqua naturale nell’ora prima dell’esame.

Il paziente deve portare tutti gli esami e la documentazione precedenti (ecografie, radiografie, visite specialistiche, altro) utili per la valutazione del caso in esame anche in termini di evoluzione nel tempo. Per permettere una valutazione ecografica esaustiva, è inoltre di fondamentale importanza  che sia chiaro ed indicato al Medico Ecografista il cosiddetto “Quesito Clinico”. Con tale termine si indica la diagnosi già accertata o sospettata, oppure il sintomo prevalente identificati dal Medico Curante del Paziente o dallo specialista che richiede l’effettuazione dell’esame ecografico.

ECOCOLORDOPPLER ARTERIOSO E VENOSO

L’Ecocolordoppler è un esame composto da due metodiche – l’ecografia e il doppler – e consente di esaminare attraverso l’ecografo i principali vasi sanguigni (vene, arterie) studiando il flusso del sangue al loro interno. Mettendo insieme ecografia e doppler, l’ Ecocolordoppler consente di osservare sia le modificazioni della forma del cuore, delle arterie e delle vene, sia le caratteristiche del flusso del sangue al loro interno.

L’Ecocolordoppler è utilizzato per lo studio arterioso o venoso degli arti inferiori o di quelli inferiori, del cuore o dei grossi vasi addominali (aorta addominale), o anche dei vasi sovra aortici, per visualizzare le arterie carotidi, soprattutto se si devono controllare le stenosi (restringimenti o occlusioni) carotidee, possibile causa di ictus cerebrali.

Il paziente deve portare tutti gli esami e la documentazione precedenti (ecografie, radiografie, visite specialistiche, altro) utili per la valutazione del caso in esame anche in termini di evoluzione nel tempo. Per permettere una valutazione ecografica esaustiva, è inoltre di fondamentale importanza  che sia chiaro ed indicato al Medico Ecografista il cosiddetto “Quesito Clinico”. Con tale termine si indica la diagnosi già accertata o sospettata, oppure il sintomo prevalente identificati dal Medico Curante del Paziente o dallo specialista che richiede l’effettuazione dell’esame ecografico.